#ACCADEOGGI#34

 

Rivivono sui Social del G.A.C. , le ricche cronache archeologiche locali con l’omonima rubrica nata da un’idea del direttore del Museo Nazionale Etrusco e Necropoli di Chiusi Maria Angela Turchetti e resa possibile dalla collaborazione con il Gruppo Archeologico “Città di Chiusi” ed in particolare con l’appassionato cultore di storia locale Roberto Sanchini, che per trent’anni del Gruppo è stato anche presidente.

 

 

Chiusi 30 marzo 1831

 

“… si sente in obbligo di riferire di una tomba intatta e straordinaria, trovata assieme a tante altre …”

 

   La data del 30 marzo 1831 è quella del primo rapporto epistolare del Cap. Federigo Sozzi pubblicato sul Bullettino dell’Istituto di Corrispondenza Archeologica di Roma. Indirizzata al prof. Friedrich Wilhelm Eduard (italianizzato in Odoardo) Gerhard, tra i fondatori dell’Istituto ed anche il primo studioso ad avere impostato su basi scientifiche lo studio della ceramica dipinta proveniente dagli scavi greci ed italiani, la lettera sarà pubblicata sul Bullettino del successivo mese di luglio.
Nominato proprio quell’anno socio corrispondente dell’Istituto, il Sozzi, ex ufficiale napoleonico e, come si definì lui stesso, “unico erede” di antica nobile famiglia originaria di Chiusi e ricco proprietario terriero, in quel preciso momento storico assommava, fra l’altro, nella sua persona le cariche di Gonfaloniere della città, di Rettore dell’Opera della Cattedrale, Amministratore dei benefici vacanti nella diocesi ed Operaio dei beni del convento chiusino di S. Francesco.
La sua passione per il collezionismo antiquario e gli scavi, condotti non soltanto nei suoi numerosi possedimenti, lo condurrà in seguito a dedicarsi in modo prevalente alla ricerca ed al commercio delle antichità e alla vendita, nel 1829 della Collezione di sua proprietà.
Il prof. Gerhard aveva già espresso su di lui giudizi …
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Riferimenti bibliografici e fotografici, sulla pagina FB del Museo Nazionale Etrusco e Necropoli di Chiusi.

                

Un particolare ringraziamento va al Museo Nazionale Etrusco e Necropoli di Chiusi, al Polo Museale dellaToscana ed al  Comune della Città di Chiusi

 

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