Inquietudini di GUERRA

Urna cineraria di terracotta a stampo da Chiusi (II sec. a.C.)

 

 

 

 

Un’urna cineraria di terracotta a stampo da Chiusi (II sec. a.C.) recante sulla cassa rappresentazione del c.d.
“Fratricidio tebano”, ci racconta l’epilogo tragico del duello tra Eteocle e Polinice, figli di Edipo, sotto le mura
di Tebe, la loro città, a cui Polinice con i suoi alleati aveva mosso guerra per ristabilire i propri diritti regali
dopo il patto di successione violato dal fratello. L’odio reciproco fu tale che entrambi si trafissero
mortalmente nello scontro e addirittura, secondo una versione del mito, la stessa fiamma del rogo sul quale
furono deposti i loro corpi si divise in due ‘corni’ distinti e opposti, ispirando lo stesso Dante:

 

E ’l duca, che mi vide tanto atteso,
disse: “Dentro dai fuochi son li spirti;
catun si fascia di quel ch’elli è inceso”.
“Maestro mio”, rispuos’io, “per udirti
son io più certo; ma già m’era avviso
che così fosse, e già voleva dirti:
chi è ’n quel foco che vien sì diviso
di sopra, che par surger de la pira
dov’Eteòcle col fratel fu miso?”.


(Inferno, XXVI, 46-54)

 

A Chiusi è la guerra ad essere il tema più comune in assoluto sulle casse figurate delle urne prodotte a
partire dalla seconda metà del III sec. a.C. mentre il “Fratricidio tebano” è a sua volta uno dei due soli temi
mitici che compaiono nel repertorio delle produzioni chiusine in terracotta del secolo successivo.

 


“L’idea che tali immagini incarnino una concezione cupa e pessimistica della morte in quanto tale è
contraddetta dall’atarassia dei defunti sui coperchi. È più probabile che esse esprimano ansie di diverso tipo,
non necessariamente tutte dello stesso segno: per esempio paure relative al delicato passaggio fra la vita e la
morte, oppure timori concernenti la tenuta del gruppo di coloro che sopravvivono, o più in generale l’urgente
volontà di riaffermare valori fondamentali per la società nel momento in cui la scomparsa di un suo membro ne
evidenzia la potenziale precarietà.”


(F. de Angelis, “Le urne e i sarcofagi in pietra di produzione chiusina”, in Chiusi Siena Palermo ETRUSCHI la Collezione Bonci Casuccini, p. 87)

 


Proprio questi “i timori di tenuta del gruppo di coloro che sopravvivono” e “l’urgente volontà di riaffermare
valori fondamentali per la società nel momento in cui la scomparsa di un suo membro ne evidenzia la
potenziale precarietà” connotano la dimensione individuale della guerra.
Del resto sono proprio il timore della dissoluzione del proprio gruppo familiare così come dei componenti
del proprio reparto, nonché dei valori morali ed etici per cui si combatte e si muore a connotare la vera
dimensione individuale della guerra, in primo luogo delle sue vittime.


Purtroppo….
Pensando con dolore all’Ucraina

Referenza fotografica:  https://www.facebook.com/Museo.Archeologico.Antonino.Salinas.Palermo/photos/caino-e-abele- romolo-e-remoda-che-mondo-%C3%A8-mondo-esiste-la-rivalit%C3%A0-tra-fratelli-/1908255895863196/

 

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