Strada da Porta Lavinia a Pian de Ponti

La presenza di ricche necropoli etrusche sulle alture circostanti e, nel fondovalle, di tracce d’insediamento romano, di possibili strutture di accoglienza dei pellegrini in età medievale e, almeno sino al XVIII secolo, di una fonte architettonicamente strutturata, una delle tre della città, qualitativamente la migliore, attestano l’importanza rivestita nel passato dall’itinerario che uscendo da Porta Lavinia scende nella stretta valle del Rielle e la percorre fino a Pian dei Ponti, oggi poco più di un incerto sentiero in aperta campagna.

In età etrusca e romana e per una parte almeno del Medioevo esso dovrebbe avere assolto ad un’importante funzione di collegamento fra la città e la viabilità primaria che la toccava (in primo luogo la strada consolare Cassia vetus) e i luoghi di passo sulle Chiane; successivamente, e per lungo periodo, almeno fino alla rivoluzione economica della bonifica (fine XVIII – inizi XIX sec.), fu altrettanto importante come viabilità interpoderale, percorso quotidiano anche dei pescatori e degli altri lavoratori della palude che abitavano dentro la mura, in particolare nel quartiere popolare della Cimina, dove si apre Porta Lavinia.

 

 

 

 

 

G: Podere Santa Mustiola della Mensa Vescovile oggi Santa Mustiola di Sotto

H: Podere Pian de Ponti delle Monache di Santo Stefano

I: Podere Pian de Ponti della Famiglia Paolozzi

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